"La seguente fabrica è stata cominciata dal Conte Francesco, e Conte Ludovico de' Trissini à Meledo Villa del Vicentino. Il sito è bellissimo: percioché è sopra un colle, il quale è bagnato da un piacevole fiumicello, et è nel mezo di una molto spaciosa pianura, et à canto ha una assai frequente strada. Nella sommità del colle ha da esservi la Sala ritonda, circondata dalle stanze, e però tanto più alta che piglia il lume sopra di quelle. / Sotto il piano delle prime stanze vi sono le cucine, i tinelli, et altri luoghi. E perche ciascuna faccia ha bellissime viste; vi vanno quattro loggie di ordine Corinthio: sopra i frontespicij delle quali sorge la cupola della Sala. Le loggie, che tendono alla circonferenza fanno un gratissimo aspetto: più presso al piano sono i fenili, le cantine, le stalle, i granari, i luoghi da Gastaldo, et altre stanze per uso di Villa: le colonne di questi portici sono di ordine Toscano: sopra il fiume ne gli angoli del cortile vi sono due colombare”.
A. Palladio, “I Quattro Libri dell’Architettura”, Libro Secondo, pag.60.
Così Palladio introduce, nel suo trattato, “I quattro Libri dell’Architettura” i progetti della villa per i fratelli Trissino a Meledo di Sarego e afferma di aver cominciato a Meledo nel 1553 (a 20 km da Vicenza, lungo la statale 500 di Lonigo, che segue il bordo occidentale dei Colli Berici), una fabbrica di villa per i fratelli Ludovico e Francesco Trissino, figure di primo piano dell’aristocrazia vicentina e committenti palladiani non solo a Meledo ma anche per un proprio palazzo di città in contra’ Riale (1558) e per un piccolo villino suburbano.
Andrea Palladio è riconosciuto come il più importante architetto del mondo occidentale. Le magnifiche ville e i sontuosi edifici che oggi possiamo ammirare sono il testamento del suo genio architettonico. Nel suo trattato egli traccia il bilancio di una carriera quarantennale costellata da straordinarie realizzazioni. Nelle tavole ville e palazzi appaiono come l'architetto li aveva immaginati: perfetti e sontuosi. Lo stile di scrittura è immediato e preciso, corrispondente al carattere dell'autore che le cronache del tempo descrivono come una persona colta e affabile. Il dettaglio delle descrizioni rivela una padronanza straordinaria dell'argomento, tanto negli aspetti materiali, appresi nel lungo tirocino, prima come apprendista e poi come capomastro, quanto nelle visioni d'insieme, maturate al cospetto dei capolavori dell'architettura classica. Sorprendente la varietà della committenza. Da importanti enti pubblici, come il Comune di Vicenza, la Serenissima Repubblica di Venezia, a privati di elevato livello sociale tra i quali si contano nobili famiglie e ricchi commercianti. Palladio lavorò indifferentemente per gli uni e per gli altri in nome di un'architettura che proprio perché ispirata agli ideali della classicità suscitava incondizionata ammirazione.
Un'architettura che si preannunciava universale anche per questo aspetto.